mercoledì 25 aprile 2018

In memoria di Armando Petrucci, paleografo

"DUNQUE VALE DAVVERO LA PENA DI OCCUPARSENE, ANCHE SE VAGABONDANDO. IO L'HO FATTO TUTTA LA VITA E MI SONO IMMENSAMENTE DIVERTITO"

Armando Petrucci è stato ricordato ieri da tre  contributi apparsi su altrettanti quotidiani italiani.


Ma prima di parlarvene, mi piace ricordare, citandolo, quanto scrisse nella premessa al suo libro "Prima lezione di paleografia" (Laterza, 2002), a proposito del campo di ricerca della paleografia: «è, o meglio aspira ad essere, piuttosto una storia, sempre rinnovata per merito del confronto diretto con i frammenti scritti di qualsiasi natura e delle loro funzioni, anche, se non soprattutto, nei loro aspetti antropologicamente e socialmente più rilevanti e significativi. In relazione a tale esplicita scelta di campo, questo libretto si configura come un invito, articolato per problemi e per esempi, a considerare le testimonianze scritte, singole o in serie, antiche o recenti, eleganti o trascurate, pubbliche o private, esposte o nascoste, come altrettanti episodi di uno dei capitoli più ricchi e applassionanti della storia dell’umanità: quello delle sue espressioni scritte. Esso avrà raggiunto il suo scopo se i suoi lettori non potranno più gettare uno sguardo indifferente o distratto su una tavoletta cerata, su un codice medievale, su un libro a stampa, su un graffito, su un manifesto, senza porsi una serie di interrogativi e senza soffermarsi su una serie di problemi. […] Secondo Giorgio Raimondo Cardona, storico delle scritture e delle lingue, “la scrittura può essere tutto quello che noi saremo capaci di leggervi”: soprattutto quello che riguarda gli uomini che l’hanno usata e il loro mondo. Dunque vale davvero la pena di occuparsene, anche se vagabondando. Io l’ho fatto tutta la vita e mi sono immensamente divertito».

Luciano Canfora lo ricorda nel 'Corriere della sera', scrivendo di Petrucci: «uno dei maggiori storici della civiltà scrittoria, ma anche una coscienza civile di rara coerenza [...] è stato per eccellenza 'uomo del libro'».

Corrado Bologna scrive sul 'Manifesto' e riporta una frase di Petrucci: «I libri sono creati dalle mani degli uomini, e si muovono per il mondo sulle loro gambe»; lo ricorda come uomo dalle idee profondamente umanistiche e politiche e scrive: «Non c’è nulla, nella storia dell’uomo, che possa ricondursi solo al pensiero: conta in primo luogo la fisicità degli oggetti che mettiamo al mondo lavorando con il cervello, la materialità dei gesti che gli individui compiono per lasciare traccia durevole della propria esistenza e per trasmettere alle civiltà future le proprie conquiste, le proprie fatiche, i propri sogni».

Alberto Asor Rosa scrive un Addio a Petrucci a pagina 28 de 'La Repubblica'. Ci piace condividere con voi una parte dell’articolo: «Se uno legge, descrive, interpreta, annota e in questo modo rimette in circolazione i modi con cui gli antichi, fondamentalmente con la scrittura a mano, hanno cercato di imprimere sulla pergamena o sulla carta i loro pensieri, fantasie, invenzioni intellettuali, slanci dell’animo e passioni; il meccanismo circolare che si produce costituisce un arricchimento e un impulso senza pari per capire e apprezzare meglio i pensieri, le fantasie, le invenzioni intellettuali, gli slanci dell’animo e le passioni, che i letterati e gli uomini di pensiero dei nostri giorni hanno continuato a tentare di trasmetterci. Perché questo avvenga, però, occorre che la paleografia sia ispirata a una visione del mondo che contenga e consenta tutte queste premesse».

Per conoscere tutti gli scritti di Armando Petrucci, ecco l'imprescindibile contributo di Marco Palma, Bibliografia degli scritti di Armando Petrucci edito da Viella nel 2002, nella collana "I libri di Viella", 32, omaggio per i settant'anni dello studioso. Scrive l'autore nella premessa: "Se posso permettermi un suggerimento a chi avrà modo di utilizzare questa bibliografia, è quello di provare dapprima a leggerla di seguito, come un testo continuo: ne risulterà una biografia per titoli forse più “parlante” del consueto elenco di date e fatti".

venerdì 20 aprile 2018

Dalla presentazione di Incunaboli I

Ecco qualche immagine dalla giornata di presentazione del nostro catalogo, che trovate già catalogato in SBN :-)


Il prorettore prof. Giancarlo Magnano San Lio, l'Assessore prof. Orazio Licandro, il prof. Mario Pagano

La sala del refettorio piccolo

Incunaboli in mostra: Aristofane e Iacopo Mazza

La squadra di Incunaboli a Catania

La direttrice del Dipartimento di Scienze Umanistiche, prof.ssa Marina Paino